Studio Tecnico Progettazione Impianti Elettrici - Per.Ind. Ivano Antonelli
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PROGETTO DELL’IMPIANTO ELETTRICO
1) Quando il Progetto dell’impianto elettrico è Obbligatorio?
Il DM 22 gennaio 2008 n. 37 ha fissato i criteri, precedentemente introdotti dalla Legge 46/90, sull’obbligatorietà del Progetto degli impianti elettri e speciali contenuti in un edificio. In particolare, all’art. 5 del suddetto decreto vengono fissati parametri tecnico/dimensionali che obbligano a redigere un Progetto da parte dei soggetti in possesso dei requisiti tecnico/professionali (art.4 DM 37/08).
Riassumendo per sommi capi il progetto è obbligatorio nei seguenti casi:
per tutte le utenze condominiali e per utenze domestiche di singole unità abitative aventi potenza impegnata superiore a 6 kW o per utenze domestiche di singole unità abitative di superficie superiore a 400 mq;
immobili adibiti ad attività produttive, al commercio, al terziario e ad altri usi, quando le utenze sono alimentate a tensione superiore a 1000 V, inclusa la parte in bassa tensione, o quando le utenze sono alimentate in bassa tensione aventi potenza impegnata superiore a 6 kW o qualora la superficie superi i 200 mq;
impianti elettrici relativi ad unità immobiliari provviste, anche solo parzialmente, di ambienti soggetti a normativa specifica del CEI, in caso di locali adibiti ad uso medico o per i quali sussista pericolo di esplosione o a maggior rischio di incendio, nonché per gli impianti di protezione da scariche atmosferiche in edifici di volume superiore a 200 m³;
impianti elettronici in genere quando coesistono con impianti elettrici con obbligo di progettazione.
In caso di impianto soggetto ad obbligo di Progetto, l’installatore non può emettere la Dichiarazione di Conformità in mancanza del Progetto stesso.
IMPIANTI FOTOVOLTAICI
1) Quali sono i benefici per l’ambiente derivanti dall’installazione di un impianto fotovoltaico?
I moduli fotovoltaici non usano nessun combustibile fossile (i combustibili fossili immettono nell’atmosfera un’enorme quantità di anidride carbonica e zolfo), sono costituiti principalmente da materiali inerti (vetro, alluminio e silicio), presenti in natura e facilmente riciclabili. L’energia degli impianti fotovoltaici viene generata in modo diffuso sul territorio riducendo notevolmente le perdite dovute al trasporto e alla trasformazione. L’energia solare è pertanto pulita, rinnovabile e assolutamente non inquinante.
2) Quanta anidride carbonica (CO2) si riduce grazie ad un impianto fotovoltaico?
E' possibile stimare la quantità di emissione di anidride carbonica e di altre sostanze inquinanti che contribuiscono all'innalzamento dell'effetto serra. Per produrre un chilowattora (kWh) elettrico vengono bruciati mediamente l'equivalente di 250 grammi di olio combustibile e di conseguenza emessi nell'aria circa 0,531 kg di anidride carbonica (CO2). Si può dire quindi che ogni 2 kWh prodotti dal sistema fotovoltaico si evita l'emissione di circa1 kg di anidride carbonica e il consumo di 0,5 kg di olio combustibile.
Ipotizzando una produzione media annuale, alle latitudini dell'Italia settentrionale, pari a 3.300 kWh, con un impianto di potenza nominale da 3 kWp (abitazione), si può dire che la quantità di anidride carbonica non emessa in un anno sia pari a 1.650 kg e che vengono risparmiati 825 kg di olio combustibile. Un albero di grossa taglia ogni anno fissa circa 150 kg di CO2 dall'atmosfera; un solo pannello fotovoltaico con la potenza di 175 Wp comporta la stessa riduzione di CO2. Per cui ogni kW di potenza installata equivale ad avere circa 6 alberi di grossa taglia.
3) La grandine rovina i moduli fotovoltaici?
La grandine di dimensioni normali non danneggia in alcun modo la superficie vetrata del modulo.
Uno dei test che i moduli fotovoltaici devono subire in fase di costruzione è proprio quello sulla loro resistenza alla grandine di grosse dimensioni (27 mm di diametro in almeno 11 punti). Il produttore garantisce in questo modo la rispondenza del pannello alle norme di costruzione.
4) Se c'è un black-out ho comunque energia elettrica?
No. Nel caso di impianti funzionanti in regime di scambio sul posto, connessi cioè costantemente alla rete elettrica nazionale, la legge impone per motivi di sicurezza il distacco immediato ed automatico dell'impianto fotovoltaico.
5) Sono certo che i fondi per l’incentivo GSE non si esauriscano da qui a 20 anni?
Si. L’incentivo erogato dal GSE è dato dal contributo che ogni utente versa direttamente pagando la bolletta Enel (Tariffa A3). Non vengono quindi stanziati fondi appositi nel bilancio di alcun Ente Pubblico, fondi che come in altri campi accade, potrebbero esaurirsi anticipatamente.
HOME AND BUILDING AUTOMATION
1) Che cosa è la domotica?
La domotica si occupa dell'automazione dei dispositivi elettronici e meccanici degli ambienti domestici: dall'illuminazione al riscaldamento, dagli impianti hi-fi a quelli di videosorveglianza.
Ha come obiettivo semplificare alcune incombenze domestiche, garantire maggiore sicurezza alle persone e produrre risparmio energetico attraverso l'ausilio di un sistema elettronico progettato ad-hoc.
Grazie alla domotica per la gestione di un impianto elettrico è possibile ottimizzare l'impiego di energia elettrica, acqua, gas, evitando gli sprechi. Inoltre, la tecnologia domotica consente di controllare i carichi in modo da evitare scatti intempestivi del contatore, accendere e spegnere le luci, regolare il riscaldamento, chiudere le porte, accendere e spegnere gli elettrodomestici.
2) Per installare un impianto domotico servono opere murarie particolari?
Assolutamente no. La domotica consente anche di sfruttare le tecnologie wi-fi (senza fili) per ridurre l'invasività delle opere murarie. Se invece si vuole optare per delle soluzioni cablate, la domotica aiuta a semplificare notevolmente le opere murarie, riducendone i costi.